Keith Haring

NUL pres DAX DJ

DAX è uno dei più bravi. Il suo set autunnale nel giardino di NUL era stato afrodisiaco! Non osiamo immaginare cosa accadrà ora con l’aria di primavera. House, space funk e disco. Venerdì è il baccanale elettrico!

22.04.2016 from 23:45 to 5:00

LE FOTO DI NUL CON DAX

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Discoteca Plastic
via Gargano, 15 – Milano

Dal libro “Italian Nightclubbing” nel capitolo dedicato al Plastic: “Siamo nel 1980, Milano brulica di discoteche. Una voce è fuori dal coro, diversa e dissonante, inquietante e accattivante, quella del Plastic. Col Plastic arriva l’underground, la cultura del porsi in antitesi, di portare una realtà altra, una concezione differente, una forte personalità. Il club apre nel dicembre del 1980 e le prime serate non sono esattamente esaltanti, pochissimi quelli che si avventurano nel locale, poco rassicurante nella sua oscurità, visto che è dipinto tutto di nero, ravvivato solo da una luce blu. La scintilla esplode due mesi più tardi. Il Plastic si riempie di gente, la musica fantastica, la festa memorabile. Punk, new wavers, tipi strani, gay, drag queen, trans, lesbiche, fashion addicted, spostati, eccentrici e quanto di inusuale si possa immaginare si ritrovano lì. Il Plastic diventa tendenza, il luogo dove divertirsi, il ritrovo notturno dove incontrarsi per ballare le novità musicali arrivate dai club stranieri: rock, wave, elettronica, musica mai scontata o commerciale, ma di qualità ed estremamente variegata. Le frequentazioni di alcuni personaggi accrescono il mito a dismisura: Keith Haring, Madonna, Elton John, Andy Warhol, Freddie Mercury, Sting, Prince. Una scritta al neon “Killer Plastic-o” indica l’ingresso. Già dagli anni Ottanta ci sono le serate gay “man to man”, le prime a Milano, e che faranno chiudere il locale quando il papa andrà in visita in città. Le stagioni passano, le mode si alternano, i gusti pure, ma il Plastic resta lì a dettare le nuove tendenze senza mai essere modaiolo, rimanendo il faro della trasgressione da oltre trent’anni e superando chiusure forzate da parte della questura e addirittura le minacce da parte della malavita per accappararsi il locale.”

Keith Haring, Plastic Dance Milano, 1987

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