Vinyl Junkies

In un’epoca di mp3 continuo a essere un cultore del vinile

IL GIORNALE DI VICENZA
Pag. 46 TAMTAM Martedì 21 Giugno 2016
di STEFANO ROSSI – Foto ILARIA PINATO

Da Vicenza fino all’Europa. Dario Bedin – In arte Dax DJ – è tra i decani vicentini. Cultore del vinile in un’epoca di mp3 e computer, ha un’esperienza musicale importante.

Cos’è cambiato in questi anni?

Adesso la questione musicale si è molto più targettizzata. Rispetto a una volta ci sono meno locali più bar, e ciascuno fa una cosa diversa: c’è la serata più techno, quella più house, più jazz, più lounge… E dalle nostre parti c’è anche la serata reggae che era impensabile dieci anni fa.

Il Web ha portato più possibilità di ascoltare musica?

Ma anche più dispersione. Un tempo c’era a Vicenza il Music Power di Ciso, dove tutti i djs si ritrovavano il sabato pomeriggio ad ascoltare. Si chiacchierava e a si scambiavano opinioni. Adesso sembra che ce ne sia di più, in realtà c’è molta più confusione e dispersione. I ragazzini oggi hanno una chiavetta Usb e non sanno neanche quante migliaia di brani hanno dentro. Quindi, suonando. Diverso il mio discorso: io sono un cultore del vinile e quindi so cosa cerco e dove posso trovarlo. Il ragazzino invece “ruba” da Internet la playlist perché l’ha messa il di tal dei tali, ma non crea nulla di nuovo. La musica in vinile ha invece un approccio fisico e per fortuna c’è un ritorno al vinile. La manualità richiede esperienza: ora con le nuove tecnologie, fa tutto il software, compreso il sync dei brani da mixare.

L’esperienza porta vantaggi?

Nei maggiori club europei è considerato un pregio lavorare con i vinili. Ci sono anche luoghi che non ti chiamano se usi il computer.

È diventata un po’ più ascoltabile la musica da ballare?

E proprio un periodo di contaminazioni. Nel mio caso io spazio molto, in due ore di musica suono dischi funky, deep, techno, dance, spostandomi da un genere all’altro. Ma non puoi mettere dischi a caso. Devi seguire un filo, sentire l’atmosfera.

C’è ancora tanta produzione di musica?

Anzi, adesso cè un’over, una superproduzione di musica, fruita in digitale, in od e in streaming. Forse troppa musica. Una volta una hit vendeva magari cinquemila copie. Adesso invece non ci sono più hit. Anche perché essendoci tirature assai più limitate, è difficile che un disco diventi una hit.

E a proposito di vinili, com’è nata l’idea del 45 giri per Perarock, festival col quale collabori da tempo essendo nella zona dove abiti?

Perarock ha un team che si occupa della parte artistica. Avevo suggerito loro, visto il ritorno del vinile, di riunire tutte le sigle della manifestazione negli anni in un unico disco. Essendo brevi, abbiamo pensato a un 45. E si sono impegnati molto, anche per creare e registrare la nuova sigla di quest’anno, che e il venticinquesimo del Perarock. E intanto, io continuo imperterrito per la mia strada a fare il “fantino del disco”.

Non solo in Italia, però?

L’esperienza più pazzesca de-gli ultimi anni è stata l’estate scorsa, a Berino, al Party Homopatik, festa che dura ininterrottamente per tre giorni. Ho suonato per quasi otto ore; ho iniziato a mezzanotte dopo mezz’ora avevo già la pista piena fino a mattina. Estata una grande esperienza.

Come mai Berlino è diventata la capitale della cultura giovanile negli ultimi anni?

A Berlino i ragazzi sono agevolati a viverci, costa poco vivere li. Si è creato un movimento e sono nate un sacco di etichette discografiche che hanno attirato l’attenzione; 1 club dal canto proprio hanno iniziato a creare iniziative particolari. E così è diventata la fucina della musica elettronica. Scardinando per un po’ anche Londra, che però poi si è risvegliata…

Una domanda cattiva per chiudere. Hai osato usare il verbo “suonare”.

Al di là delle polemiche che ci sono sempre io lo utilizzo, anche se si tratta sempre di “mettere su musica”. Dire “suonare” può sembrare eccessivo, ma possiamo permettercelo quando dietro c’è una ricerca e un impegno.

In un’epoca di mp3 continuo a essere un cultore del vinile

Record Store Day 2018 #Vicenza

Il Record Store Day è la giornata mondiale per la salvaguardia dei negozi di dischi.. A Vicenza per i DJs esisteva il Music Power l’unico vero negozio di “Dischi Import” della città e così, presi da un po’ di nostalgia, assieme a Dax DJ e PARTYHARDY abbiamo voluto creare questo evento che vuole essere un punto d’incontro/scambio per tutti gli amanti del vinile, della musica e dell’arte del DJing … VI ASPETTIAMO NUMEROSI

* Ringraziamo fin da ora tutte le Indipendent Labels che metteranno a disposizione le loro ultime novità durante l’evento, Audio-DJ per i mixer rotativi e tutte le Crew Vicentine organizzatrici di eventi e DJs anche da fuori provincia.

#RSD18

Facebook Event

RA

THE LAND OF CONFUSION closing party!

Sabato 10 Maggio 2014

Special guest JP from Vinyl Junkies Record Store (Soho – London)

JEAN PAUL CUESTA-VAYON OF VINYL JUNKIES. PIC DARREN JACK

1 night of ” Warehouse Party “, dalla disco music alla techno passando per la deep house, il jazz e molto altro … il tutto supportato da un gran sound system “ASP”.

Musica underground, da club, come non l’avete mai sentita … una location in puro stile londinese, alta qualità sonora esclusivamente in formato analogico: il vinile!

LINE UP:
– Fangio
– Dax DJ
– JP

Sottoscrizione 5 euro per i soci Uisp e Arci.
BE THERE!

JP Biog

Facebook Event

K2 Music Place
Strada della Pelosa 183, 36100 Vicenza, Italy